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sabato 30 giugno 2018

Elbrus - Avventura nel Caucaso parte 2

Addio ad Azau

Addio doccia, addio acqua potabile, addio connessione internet , addio mondo civilizzato, addio: da oggi noi si va a vivere sui ghiacciai del Caucaso. Quando torneremo ? Tra 4 , 5 o 6 giorni, chi lo sa: chi  può dirlo? Chi può sapere come si evolverà il tempo meteorologico ? 
Il villaggio di Azau, 2300 m 
Così come l'ultima doccia calda , anche l'ultima colazione in albergo la consumiamo quasi in maniera rituale, come una sorta di commiato nei confronti delle comodità del progresso prima del ritorno all'età del... ghiacciaio. Fretta non ne abbiamo assolutamente, visto che oggi il nostro itinerario si snoda interamente lungo le piste da sci , dai 2300 m di Azau fino ai 3750 m dell'Hostel Priut Na Elbruse , il nostro "campo base", per un totale di circa 1450 m di dislivello, ed abbiamo tutto il giorno per raggiungerlo, (indietro non dobbiamo tornare). E' lunedì ed il morale è ottimo, reso ancora più alto dagli eventi dei due giorni precedenti, durante i quali tutto è filato liscio. 
Il rito dell'ultima colazione
Anche l'escursione "imprevista" del giorno precedente, dai 3750 m dell'Hostel ai 4100 m dei Diesel Hut, sebbene di dislivello inferiore a quanto avevamo previsto di fare ( salire al monte Cheget od al monte Azau ) , ci ha però consentito di raggiungere una quota maggiore , una soluzione forse ancora migliore per noi, dato che il nostro problema non era certo quello di macinare dislivello ( eravamo tutti e tre ben allenati) , quanto piuttosto quello  di fare un buon acclimatamento, e nessuno di noi ha avuto problemi con la quota: un ulteriore iniezione di fiducia...

Da Azau a Kruzogor...


La partenza delle piste da sci e degli impianti 
La prima parte del nostro itinerario, fino alla stazione di Kruzogor sita  a 3000 m, si svolge per un buon tratto su neve pesante e bagnata , ma siamo pur sempre lungo una pista da sci, ragion per cui si sale abbastanza bene. Notevole il panorama.

Salendo a Kruzogor, panorama sull'alta valle del Baksan




















Man mano che saliamo cominciamo ad incontrare ( ed a superare) diversi gruppi di alpinisti , che il carico di zaino ed attrezzatura rende assolutamente inconfondibili rispetto ai  numerosi sciatori presenti. A tutti porgiamo un cenno di saluto, con qualcuno scambiamo anche due chiacchiere in inglese ( per quanto possibile, visto che sono  tutti russi), anche se abbiamo poco da dirci oltre ad un reciproco "in bocca al lupo": sappiamo  bene qual è la nostra meta finale, così come sappiamo bene che l'esito non è scontato.
La stazione Kruzogor

Tempo meteorologico, logistica, quota, fatica, condizioni fisiche e di salute, attrezzatura, desiderio di raggiungere la meta: sono tanti  i fattori che entrano in gioco quando si decide di effettuare una spedizione alpinistica di questo tipo,  e tutti quanti devono "funzionare" affinché essa abbia successo. 
Alcuni di questi fattori  li possiamo controllare pienamente , come l'attrezzatura, la logistica ed il desiderio di raggiungere la meta, altri possiamo dominarli solo in parte , come la condizione fisica , la quota e la fatica,  altri non possiamo controllarli affatto, come il tempo meteorologico e le condizioni di salute. Ne consegue che per quanto riguarda i fattori che possiamo controllare pienamente od in parte, è vietato sbagliare!

L'attrezzatura necessaria

Facciamo ora un breve elenco di quella che è l'attrezzatura necessaria per una spedizione alpinistica  autogestita sul monte Elbrus  della durata di 7 giorni,  durante la stagione sci-alpinistica:
  • Scarponi da alpinismo ( preferibilmente di quelli termici con ghetta incorporata) o scarponi da sci-alpinismo comodi da usare camminando con i ramponi e con buona scarpetta termica. Per chi utilizza gli scarponi da alpinismo,  ricordarsi di effettuare la manutenzione periodica con la pasta impermeabilizzante prima della partenza;  valutare la possibilità di portarne un paio di riserva.
  • Sci da sci-alpinismo
  • Ramponi
  • Ghette
  • Bastoncini
  • Piccozza
  • Ciaspole*
  • Arva, pala e sonda
  • Calze termiche ( n°3 paia) 
  • Calzamaglia termica ( n° 2 ) 
  • Pantaloni da escursionismo\alpinismo invernali ( n°2 / 3)
  • Maglietta termica ( n° 3 ) 
  • Pile o maglione termico e traspirante ( n° 2)
  • Guanti n°3 paia ( 1 leggeri, 1 pesanti, 1 moffole ) 
  • Scaldacollo
  • Passamontagna
  • Occhiali da sole
  • Berretto termico
  • Berretto normale con visiera
  • Giacca leggera antivento tipo softshell
  • Guscio antivento\antipioggia
  • Piumone o giacca pesante con cappuccio ( imbottitura in piuma 700 -800 od equivalenti)
  • Sacco a pelo termico del tipo a "mummia", con zona di confort -10/-15 °C.
  • N°2 zaini performanti: capacità minima 40 -45 litri, di cui almeno uno con portasci, porta ramponi, porta corda per le ascensioni, tasca dedicata per pala e sonda.
  • Materiale di primo soccorso: ghiaccio istantaneo, telo alluminato di sopravvivenza, disinfettante tipo Betadine, cerotti, cotone, garza, benda.
  • Integratori di sali minerali 
  • Imbragatura 
  • Cordino
  • N°2 moschettoni
  • Corda da 30 mt
  • Medicinali personali (es. contro il mal di testa ) ; medicinali per la prevenzione del mal di montagna e la cura dei suoi sintomi su prescrizione medica. 
  • Bustine di tisane ( thè, rosa canina etc etc ) 
  • Cibi pronti in bustina ( zuppe, risotti, minestre etc etc ) 
* Per chi non scia, valutare la possibilità di portare o meno le ciaspole: nel mio caso non si sono rivelate essenziali , mentre potrebbero risultare utili nel caso fosse presente molta neve fresca.
Lo Yeti al bar della stazione Mir
La stazione Mir

"You're crazy" :da Kruzogor all'Hostel Priut Na Elbruse

Raggiunta la stazione Kruzogor, proseguiamo lungo le piste fino alla stazione successiva,  Mir, 3500 m. Qui decidiamo di fare pranzo , gustando una specie di focaccia\crepes farcita e sorseggiando una birra fresca.  Il cibo che abbiamo comandato  tarda però  ad arrivare, tant'è che noi cominciamo a chiederci se per caso se ne siano dimenticati,  quand'ecco arrivare il signore che ci aveva preso l'ordine , il quale ci porge il suo telefono cellulare, collegato con una persona che conosce l'inglese! Evidentemente non aveva capito l'ordine e voleva essere sicuro di non sbagliare: ancora una volta rimaniamo sorpresi dalla gentilezza russa! Mascotte del bar, il  pupazzo ( a grandezza naturale ? ) di uno Yeti: abiterà queste montagne ? Nel frattempo il tempo meteorologico comincia a cambiare: ecco che quando ripartiamo  il cielo si è coperto ed a tratti nevischia; anche la visibilità è diminuita e c'è una leggera foschia.
Appena ricominciata la salita dalla stazione Mir, ecco che incrociamo uno dei gruppi di alpinisti incontrati e superati più in basso. Scambiando quattro parole con uno di loro , gli spiego che ci siamo fermati a mangiare qualcosa ed a bere una birra: "you're crazy! " - esclama lui - "why ? - chiedo io,  stupito , pensando di primo acchito  che la sua osservazione avesse qualcosa a che fare con la qualità del bar - "to drink beer at 3500 m it's crazy! " - mi spiega - "No! It's just the last one before we reach the top of Elbrus" - chioso io in tono scherzoso.
Il tempo è cambiato  ( nella foto l'Hostel Priut ) 

In breve raggiungiamo quindi il nostro "campo base", immersi in una leggera foschia: chissà come sarà il meteo nei prossimi giorni !

Comincia la vita da bivacco ( ovvero di gare di corsa in montagna incredibili )

Dopo aver completato la nostra sistemazione nella camerata da 8 ( che al momento, a quanto pare, ha soltanto noi 3 come ospiti) , andiamo ad esplorare la cucina comunitaria.
Qui, nonostante l'ora di cena sia ancora lontana, troviamo un gruppo di russi placidamente seduti attorno ad un tavolo, dei quali non possiamo fare a meno di notare subito l'abbigliamento tecnico: sono infatti vestiti da capo a piedi con indumenti che sembrano molto termici.
Con loro stringiamo immediatamente amicizia ( parlano anche un discreto inglese): siamo italiani, vogliamo andare sull'Elbrus etc etc . Su loro tavolo, un thermos con un grosso adesivo recante la scritta "Lenin Race 7134, mi dà la scusa per approfondire: - " Lenin Peak ? "

Il proprietario del thermos, un signore con un lungo pizzo grigio, mi risponde: " Yes, we are the organizer of the Lenin Race , and we are here because we are part of the technical jury of Elbrus race" ( siamo gli organizzatori della Lenin Race e siamo qui perchè facciamo parte della giuria  tecnica dell'Elbrus sky-race).
- A friend of mine told me that there was an Elbrus race during this period ! ( Un amico mi aveva detto che c'era una corsa sull'Elbrus in questo periodo )
- Yes, it starts on the 1st May, and there are various competition : sky marathon, vertical kilometer, sky monsters race, that's ski-mountaineering . The sky marathon starts from Azau to Elbrus, from 2350 to 5642 meters. The last year the winner was Karl Egloff : 3 hours and twenty-four minutes, that'also the record"  ( Si, comincia il  primo maggio e ci sono varie competizioni:  skymarathon, chilometro verticale, una gara di scialpinismo.  La sky-marathon parte da Azau e va fino alla vetta,  da 2350 m a  5642 m. L'anno scorso il vincitore è stato Karl Egloff che ha anche stabilito il nuovo record: 3 ore e 24 minuti).
3 ore e 24 minuti da Azau alla vetta! Pazzesco, penso io: più di 3000 metri di dislivello in tre ore e mezza ed  a quelle quote! Sono dei mostri !
- "Oh, it's just the day after we come back in Italy ! But how it's to climb Lenin Peak? You reach it from Tagikistan ? " ( Oh, è proprio il giorno dopo il nostro ritorno in Italia! Ma com'è salire al Picco Lenin? Si sale dal Tagikistan ? )
- "No, from Kirghizistan ! You can arrive in car up to 3900 meters..."( No, dal Kirghizistan. Si arriva in auto fino a 3900 m ! ")
- Anyway, it's incredible a race that goes up over 7000 meters " ( Comunque è incredibile pensare ad una corsa che arriva oltre i 7000  m )
- "Oh, there are races even in Himalaya " ( Oh, ci sono corse anche in Himalaya)
- " Well, maybe one day I will go to Lenin Peak. Kirghizistan it's easy to reach from Moscow ? " ( Bene, forse un giorno andrò sul Picco Lenin. Il Kirghizistan è facile da raggiungere da Mosca?  )
-  " From Europe it's convenient to fly from Istanbul. There are many flies to Bishek " ( Dall'Europa è conveniente fare scalo ad Istanbul, ci sono molti voli per Bishek  ( cioè la capitale del Kirghizistan).
Bene , ora pero è tempo di avere informazioni più utili per la nostra causa:
- "And the weather report for tomorrow are good? " ( Le previsioni del tempo per domani sono buone ? )
- "Tomorrow it's winded, strong wind, but no  clouds. In 25th and 26th april very good weather, no wind " ( Domani è ventoso, vento forte ma cielo sereno . Il  25 ed il 26 aprile bel tempo senza vento)
- "Good! 26 th april it's the first day we have planned to reach the summit !Tomorrow we want to go to Pashtukov Rock. Did you think it's possible ? " (Bene! Il 26 aprile è il primo giorno che abbiamo pianificato per raggiungere la cima !Domani vogliamo andare alle Pashtukov Rock. Pensi che sia fattibile ? )
- " If you have the right equipment, you can even go to the top, no matter how strong are the winds and how cold are the temperatures " ( Se avete il giusto equipaggiamento, potete anche andare in cima, non importa quanto sia forte il vento e quanto siano fredde le temperature)
Anche in Russia vale dunque l'adagio popolare secondo il quale " in montagna non conta il bello od il cattivo tempo, ma soltanto un buon abbigliamento " , affermazione veritiera ma non al 100% come dimostra la cronaca anche recente...  In seguito scopriremo che la sentenza del nostro amico russo aveva poco a che fare con i detti popolari e forse nascondeva motivi più prosaici ...

Il ciclo di funzionamento della cucina

L'ora di cena si avvicina: finalmente potremo gustare gli squisiti cibi pronti occidentali : bastano un po' d'acqua bollente ed il contenuto di una bustina ed il gioco è fatto!
Anche il ciclo di funzionamento della cucina è molto semplice: un bidone pieno di neve ( che il gestore Denis provvede periodicamente a riempire), un fornello a gas con pentole per scioglierla, un bollitore elettrico.  Ah, che gioia l'acqua di fusione: d'ora in poi si andrà avanti a tisane od al massimo ad acqua bollita e raffreddata per bere ogni tanto qualcosa di fresco!
Vita da bivacco... ( foto Luca ) 
Non ricordo bene il menù della prima sera : forse un risotto allo zafferano ed una pasta e fagioli, o forse una zuppa od una vellutata . O forse  era un risotto ai funghi porcini? Mah!Però sulla "carta dei vini" di sicuro non sbaglio: rosa canina, tè verde, tisane varie...
Comunque sia, quando uno ha fame mangia sempre volentieri  ; e dato che questi pasti noi solitamente li consumiamo in momenti speciali ( magari durante un trekking di più giorni in montagna) , anche il sapore non lascia mai a desiderare: il sapore dell'avventura, in questo caso senza neanche l'ingombro di bombola e fornellino da campo ;) !
Quando uno ha fame mangia  ( e beve ) sempre volentieri
Finito il desinare, naturalmente un buon caffè ( solubile) od una tisana della buonanotte non guastano. Mangiare e bere volentieri sono sempre un ottimo segnale...

Scusi, dov'è il bagno ? 

Naturalmente anche durante una vacanza sul Caucaso è necessario espletare le proprie funzioni corporali e, per fortuna, l'Hostel Priut, al pari di tutti gli altri bivacchi , dispone di un servizio igienico di prim'ordine: un ciabot di legno con un buco nel pavimento ( anch'esso fatto da assi di legno). Il buco non è pieno ma quasi - non siamo ancora in alta stagione per la salita all'Elbrus - , l'odore è indescrivibile.  Superlusso: una lampadina consente di poterlo utilizzare "comodamente" anche in notturna  ( eppure qualcuno che non fa centro c'è sempre). 
Comunque sia, quando uno deve andare in bagno ci va , ma in questo caso poco volentieri anche se, come mi disse una volta un amico guida alpina : " andare in bagno regolarmente in alta quota significa stare bene" .
L'ambiente è grandioso, ma il vento...

Salita alle rocce Pashtukov

Il giorno seguente, 24 aprile, il meteo è come previsto: cielo sereno e vento forte. Ma noi abbiamo "the right equipment" e durante la notte abbiamo riposato bene ( altro bel segno ) : così dopo aver consumato  una modesta ( in rapporto a quelle dell'albergo )  colazione ( un pò di tisana, due o tre biscotti - sono razionati perchè ne abbiamo solo un piccolo pacchetto - un pezzo di cioccolata)  ed aver riempito i thermos,  partiamo per l'obiettivo di giornata , i 4700 m delle rocce Pashtukov. Siccome il dislivello è contenuto ( circa 950 m ), l'idea è quella di spingerci magari  fino a 5000 m, nel caso non si presentino problemi.
Ma un problema c'è ed è il forte vento, con raffiche che ti spostano e danno l'idea di poterti far prendere il volo se non  pianti bene i ramponi o rampants e le punte dei bastoncini nel ghiaccio!
E da un problema eccone un altro: il ghiaccio vivo, messo a nudo dell'azione del vento  negli ultimi  200 m di dislivello, i più ripidi. Per quanto mi riguarda, utilizzando i ramponi  il problema è relativo; per Luca e Simone con gli sci  il disagio è invece decisamente maggiore , e devono a tratti destreggiarsi in una specie di "slalom in salita" per evitare i punti più scivolosi.
Wow...
Nonostante l'ambiente grandioso ed il cielo azzurro, salire con il vento forte non è mai così piacevole , ragion per cui arrivati a quota 4700, dopo una breve pausa ,decidiamo di tornare al bivacco.  Oltretutto salendo il panorama principale è alle spalle e non si può neanche camminare con la testa all'indietro! Superata la zona con ghiaccio vivo , Simone e Luca inforcano nuovamente  gli sci e mi salutano ( "ci vediamo giù"! ) , mentre io proseguo tranquillamente la mia discesa con i ramponi.  Non ci sentiamo particolarmente affaticati, nè abbiamo patito in alcun modo la quota : altri segnali positivi!

Mari di nuvole...
Certamente loro si divertiranno di più e faranno più in fretta di me, ma io ho il vantaggio di avere più tempo a disposizione per ammirare il paesaggio , con il panorama principale stavolta di fronte. Vantaggio che non avrei avuto se fossi riuscito ad imparare a sciare ad un livello decente prima della partenza per il Caucaso: guardiamo il bicchiere mezzo pieno.
Anche il vento sembra essere dalla mia parte, calmando il suo impeto ; quando arrivo in vista dei National Park huts un mare di nubi ha colmato gli spazi tra le alte vette: uno spettacolo pazzesco!

Un nuovo amico: Dimitri

Mentre sono fermo a rimirare l'orizzonte, ecco che una voce alla mia destra mi chiama: " Hi !" 
- "Hi ! "  - mi volto e rispondo. Alla mia destra c'è un gruppo di alpinisti, con alla loro testa l'uomo che mi aveva rivolto la parola, la cui giacca non lascia spazio a dubbi: si tratta di un membro dell'associazione di guide alpine russe  Mountainguide.ru  ...
-"Are you alone ? " ( Sei da solo ? ) - mi chiede
- "No, I'm not alone but my two friends are ski-alper. To climb down with crampons it's more slowly, but I can enjoy the skyline..." ( No, ma i mie due amici sono scialpinisti. Con i ramponi si scende più lentamente ma posso godermi il paesaggio...) - risatina della guida russa.
- "Where you came from ? "( Da dove arrivi ? ) 
-" From Piedmont, Italy , wich is near western Alps. Did you know Gran Paradiso, Mount Rosa, Mont Blanc, Matterhorn.. " ( Dal Piemonte, Italia, che è vicino alle alpi occidentali. Hai mai sentito parlare del Gran Paradiso, del Rosa. del Bianco, del Cervino...) 
- "Oh yes! What's your summit day ? " ( Oh si! In che giorno pensate di andare in cima ? )  - la cima è sottintesa da queste parti...
- " We think we try to reach the top of Elbrus on 26th april" ( Pensiamo di provare a salire in cima il 26 aprile)
-" Oh yes, we also I think! The weather report are very good! Did you have a mountain guide ? " ( Oh si, penso anche noi. Le previsioni del tempo sono molto buone !Avete una guida ?).
- "No,  actually we dont'have a  mountain guide. We haven't decided it yet.. We are also thinking about the rattrack, to use it or not to use it. We'll see" ( Attualmente no, non abbiamo ancora deciso. Stiamo anche pensando alla motoslitta, se prenderla o no) 
- "Take the rattrack ,  it'a very good idea " ( Prendete la motoslitta, è una buona idea) - pollice alzato "My name is Dimitri. What's your name? " ( Il mio nome è Dimitri. Qual è il tuo? )
- "My name is Marco! I'm also a mountain guide, but not alpine guide, I'm an hiking guide , I can't lead people to glaciers or climbing"  ( il mio nome è Marco, sono anch'io una guida di montagna, ma non una guida alpina, solo una guida escursionistica, non posso portare la gente sui ghiacciai od in parete " ). - se un domani volessi organizzare qualche viaggio nel Caucaso un pò di "public relations" potrebbero tornarmi utili:
- "I've understand, only trekking. Ok Marco, see you on the top"" ( Ho capito, solo trekking. Ok Marco, ci vediamo  in cima !"
- "We'll try.." ( ci proveremo...)
Scendendo...


Essere o non essere...

Guida o non guida, motoslitta o non motoslitta, questo è il problema! Io, per deformazione professionale , sono logicamente a favore dell'ingaggio di una guida; anche la motoslitta è un'opportunità da non sottovalutare: si tratta di due fattori che possono incrementare di molto le chanches di successo in una salita del genere, il primo per via della perfetta conoscenza del percorso e del  passo regolare e "su misura" che aiutano a dosare meglio le energie, il secondo perchè ci farebbe risparmiare un pezzo di percorso. E per noi , che arriviamo da parecchio lontano  ed abbiamo  la consapevolezza che un viaggio  nella valle di Baksan non si può organizzare così da un giorno all'altro, l'argomento non è banale.
Considerato il fatto che le previsioni meteo sono davvero ottime ( cielo sereno, tempo stabile ed assenza di vento ) ed il percorso molto ben tracciato, decidiamo di non avvalerci dell'ausilio di una guida ma di valutare l'ingaggio di una motoslitta, che a seconda delle condizioni del terreno può trasportare i clienti anche fino alle Pashtukov Rocks ( così almeno avevamo letto sul web).
Decidiamo allora di prendere informazioni per quanto riguarda la motoslitta  , visto che ne abbiamo tutto il tempo ( l'indomani , come previsto, faremo un giorno di riposo) .
La nostra decisione  crea sorpresa e perplessità nel locale cucina del bivacco, dove praticamente tutti ci sconsigliano l'ingaggio del "rattrack": "se siete allenati ed acclimatati non ne avete bisogno" etc etc; anche Denis, il gestore , borbotta qualcosa a proposito degli "italianski" che vogliono prendere la motoslitta. Sarà comunque lui a darci un numero da contattare...
Sembra che tutti i presenti abbiano in programma la salita al monte Elbrus nei prossimi giorni o l'abbiano già fatta in passato ma io ci vado cauto perchè il detto popolare "quel che dicono le persone fallo a metà e poi a metà ancora" potrebbe valere anche in Russia : ad ogni modo nei prossimi giorni avremo la possibilità di vedere.

Tramonti al bivacco\1

Un'altra rilassante serata in bivacco

Il tempo qui è una cosa che non manca: una volta terminata l'ascensione giornaliera,  ne abbiamo tanto per leggere, riflettere, contemplare il panorama. Io sto rileggendo per l'ennesima volta il Napoleone di Ludwig, Luca sta leggendo un libro Ueli Steck, il grande alpinista, mentre Simone è alle prese con "The Animal Farm" di George Orwell in lingua originale...
Qui all'hostel poi vengono meno anche altri fattori che nella vita di tutti i giorni contribuiscono a farcelo perdere, il tempo: innanzitutto siamo tutti e tre senza internet, non avendo acquistato una sim russa ( e quindi niente messaggiare su whatsapp, uso dei social network od altro) , e poi non abbiamo nè il motivo nè la possibilità di effettuare spostamenti ( es. per andare a berci una birra).
Questa abbondanza di tempo, cui pure non siamo abituati, non è però fonte di noia , ma anzi di un grande rilassamento, tutto l'opposto di quanto accade quando si ha poco o pochissimo tempo libero, e ci si sente "stressati", o di quando si ha tempo libero e mille opportunità per ammazzarlo, e ci si può perfino annoiare
Tramonti al bivacco\2
Ma poi perchè vogliamo ammazzare il tempo ? Non sarebbe meglio goderselo ? Perchè tutta questa fretta di arrivare "prima", od almeno avere la sensazione di farlo, verso l'epilogo delle nostre piccole vite , che nel giro di un paio di generazioni saranno completamente dimenticate ? 
E domani, giorno libero, avremo ancora più tempo , potremo svegliarci più tardi del solito...
Mentre seduti fuori dalla cucina ci gustiamo il panorama, ecco che conosciamo Varvara , che scopriamo essere parte della nazionale femminile russa di ski-rolling, sport che onestamente non conoscevo...
Anche la preparazione della cena è già diventata una specie di rito: il ciclo dell'acqua, la scelta del menù tra le bustine disponibili, le tisane, così come l'andare a letto presto. 
Tramonti al bivacco\3
Prima di andare a letto, possiamo godere del magnifico spettacolo del tramonto , che ci ricorda anche dove si trova l'ovest, l'occidente da cui proveniamo.
Nonostante la mancanza di alcuni confort ( acqua potabile, doccia, bagni etc ) la qualità della nostra vita non si può certo dire abbassata, anzi siamo consapevoli di essere dei privilegiati a poter vivere un'esperienza simile. 
Domani ci attende una giornata di riposo, che con la mente paragono alla "vita da spiaggia" che talora si fa al mare , solo che al posto delle spiagge  ci sono ghiacciai, al posto dei bagnanti alpinisti e sciatori, al posto dei bagni i bivacchi. L'idea è decisamente divertente e stimolante!
E poi, cosa importante, dovremo infine decidere: prendere la motoslitta o no ? Ma di questo, nonchè del nostro primo tentativo di salita alla vetta, parleremo nella prossima puntata!
Arrivederci ed a presto con le Storie!