Premessa
- " Sai, dei miei amici sono andati a vedere delle
miniere, mi sembra a Ribordone, e mi hanno detto che sono molto belle ed interessanti, vorrei andarci!"
- "Ma le miniere di Vasario o di Ceresa? "
-" Non so."
-"Non importa, domani andiamo su. Valuteremo il da farsi strada facendo".
E così il giorno seguente ci ritrovamo in piazza a Locana per poi raggiungere in auto il vallone di
Ribordone; appena arriviamo nei pressi dell'abitato di
Sparone notiamo subito che i versanti della cima
Loit appaiono completamente sgombri di neve, a differenza della zona circostante le pareti di
Caramia (
rinomate vie di arrampicata , naturalmente per intenditori) : saliremo dunque dal vallone di
Vasario e, visto che la stagione è quella giusta, perchè non partire direttamente da
Ceresetta ?
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La cresta e le nubi sulla pianura... |
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Vallone di Vasario - cartina 1:15.000 ( scorrere verso destra per esplorare)
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Da Ceresetta a Vasario
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mulattiera Ceresetta - Ceresa: particolare di un tornante |
Ceresetta è una frazione posta nei pressi dello sbocco del rio Vasario nel torrente Ribordone; da un punto di vista amministrativo sia Ceresetta che tutto il vallone di Vasario fanno parte del comune di Sparone. Partendo direttamente a monte di Ceresetta si può salire a Vasario su ciò che resta della vecchia viabilità, ma noi oggi abbiamo deciso di stare nel comodo: poco oltre le case , lungo la strada provinciale per Ribordone, parte una comoda e ben segnalata mulattiera che, con dolci e regolari svolte, conduce attraverso un bel bosco di castagni fino alla frazione Ceresa ( comune di Ribordone).
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Cappella a Ceresa |
Le notevoli opere in muratura presenti ( scalinate, muri a secco) e la loro dimensione testimoniano l'importanza storica di questo collegamento.
Arrivati nei pressi della frazione, una bella cappelletta votiva dedicata alla Madonna delle Grazie testimonia il voto fatto da due soldati che avevano partecipato alla prima guerra d'Indipendenza , come ci racconta l'incisione lapidea commemorativa perfettamente conservata.
Dopo aver fatto un breve giro fino alla cappella dedicata a Sant'Anna, posta all'altra estremità della frazione, imbocchiamo il sentiero che in quota raggiunge il Vasario, grande frazione i cui edifici non lasciano dubbi circa la sua passata importanza. Sia Ceresa che il Vasario sono oggi abitate stabilmente soltanto durante la stagione estiva: più nessuno vive qui tutto l'anno!
Ogni volta che mi trovo a passare per frazioni come il Vasario ( ben esposte al sole, in posizione panoramica, grandi e con belle case ristrutturate ) e le trovo vuote, senza vita, il mio animo, pur nella gioia della pratica di montagna, non può fare a meno di colorarsi di una nota di tristezza.
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Iscrizione lapidea della cappella |
Le miniere delle "Bumbe"
A destra del nucleo principale di Vasario, parte la mulattiera che risale l'ultima parte del vallone dell'omonimo rio. Passando attraverso quelli che una volta costituivano una delle principali ricchezze della borgata - cioè i suoi grandi prati, oggi divenuti ombrosi boschi di acero, tiglio e frassino - si risale fino ad una passerella in legno di recente costruzione, dove si attraversa il rio e la salita prosegue sul versante sx idrografico, ora sotto copertura di un bel bosco di faggi.
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Passerella in legno di recente costruzione |
Ad un certo punto una
grande spianata terrazzata, posta sulla destra del percorso, ci dice che siamo vicini ai cunicoli delle miniere, che si trovano appena più in alto. Tale spianata veniva utilizzata con ogni probabilità per depositare i
materiali lapidei contenenti il
minerale grezzo estratti nei cunicoli . Di questi materiali,
una prima selezione avveniva già in miniera, mentre
una seconda, più accurata, veniva fatta
"alla luce del sole" presso queste spianate. Il
lavaggio del minerale e la sua riduzione in pezzatura più piccola avveniva probabilmente a valle: di qui l'altro fondamentale ruolo che la spianata rivestiva nei processi di
carico e scarico del materiale lapideo.
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Mineralizzazioni di rame ( si noti il colore verde del del rame ossidato) |
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Ingresso di un cunicolo delle Bumbe |
Dell'attività di tali miniere,
durata fino al diciannovesimo secolo circa , si hanno notizie fin dal
Medioevo : in esse si estraeva il
rame dalla calcopirite; durante il regime fascista fu messo in atto un tentativo di ripresa delle attività estrattive, ma si trattò più di propaganda che altro.
Senza dubbio queste miniere hanno avuto un ruolo decisivo nel determinare lo sviluppo del locale
artigianato del rame, per lungo tempo fiorente in Canavese.
Dalle Bumbe a Cima Loit
Oltrepassati i cunicoli delle miniere abbandonate, la mulattiera attraversa il
rio dell Bumbe, portandosi sulla sua destra idrografica, per poi cominciare a salire con ripide svolte nel bosco, fino ad uscirne poco sotto i pascoli dell'alpe Molinetto. Poco a valle della zona dei cunicoli infatti il rio Vasario si divide nei due rami che lo originano: il rio delle Bumbe, le cui sorgenti sono poste lungo le pendici dell'Uja d'Ingria ed il
rio Gura , che si origina grosso modo dalle pendici di
Cima Loit.
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Alpe Molinetto |
Dai pressi dell'edificio , il sentiero prosegue fra i
pascoli fino a raggiungere il vicino
colle Molinetto , che mette in comunicazione il vallone di Vasario con il vallone di
Guaria e la vicina alpe
San Rocco, posta sul versante est della vicina
Uja d'Ingria.
Mentre saliamo al colle è sufficiente dare una rapida occhiata ai dintorni per capire che la discesa verso Ceresa e le miniere di
Caramia oggi non è cosa consigliabile per via della neve, ragion per cui decidiamo di continuare in cresta fino alla vicina Cima Loit.
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...continuiamo in cresta in direzione della vicina Cima Loit |
Il panorama a 360° come sempre è notevole e vale il
prezzo del biglietto, sia verso la pianura coperta dalle nubi che verso le montagne circostanti...
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Panorama verso Uja d'Ingria, Arbella , Quinzeina, Verzel, |
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Vista verso il vallone di Guaria |
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Vista verso il cima Testona, monte Colombo, punta Perra, piatta di Perra, punta Sili, punta del Vallone |
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Panorama verso Cima Fer, Torre Lavina, Cresta del Cavallo, Punta Tressi, Rosa dei Banchi |
Guardando verso il colle Crest sembrerebbe possibile realizzare
un anello ( e che anello!) scendendo dalle alpi Pendente e da queste al santuario di Prascondù: certo bisognerebbe di aver voglia di proseguire sulla cresta innevata fino alla
bocchetta Rosta, ma come sarà la discesa, al di là di quanto i miei occhi riescono a scorgere da Cima Loit ? Ricorro quindi per l'ennesima volta all'aiuto "da casa", in questo caso
messaggiando con l'amico ribordonese
Alessandro Donetti, che mi dà delle dritte sul percorso e sostanzialmente me lo sconsiglia: l'anello è rimandato alla prossima volta ed il ritorno avverrà per l'itinerario di salita!
Il ritorno
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Vista dall'alto dell'alpe Molinetto |
Mentre torniamo sui nostri passi lungo la
panoramica cresta, ecco che delle nubi cominciano a salire dalla pianura, "investendoci" proprio mentre da poco abbiamo abbandonato la cresta per scendere "direttamente" al Molinetto , lasciandoci giusto il tempo di osservare quanto si
estendessero i pascoli sui pendii a destra in direzione del rio Gura.
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Nebbia all'alpe Molinetto
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Un ultimo saluto all'alpe Molinetto ed ecco che di buon passo ridiscendiamo il vallone fino al Vasario, dove facciamo rifornimento di acqua e ci concediamo una breve "curiosata" prima di riprendere il sentiero per Ceresa e Ceresetta: davvero notevole la "Madonna dal Cunteur", la Madonna del Contatore, santa protettrice dal rincaro delle bollette dell'energia elettrica. Ma non dimentichiamo gli affreschi e le case di antica costruzione con volte ad arco....
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La Madonna "dal cunteur" |
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Affreschi |
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Casa di antica costruzione |
Anche Ceresa però non manca di amenità, come questa curiosa indicazione che potrebbe star a significare che, alla fin fine, tutte le strade portano al Vasario: ed allora è matematico che prima o poi finirete per passare da questi paraggi! Nel caso, non mi resta che augurarvi buon viaggio e che ... la Madonna del Cunteur sia sempre con voi ! Arrivederci ed a presto con le Storie!
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Tutte le strade portano a Vasario.. |
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