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domenica 1 novembre 2020

Rosa dei Banchi dalla cresta della Borra e discesa dal vallone di Campiglia

Introduzione

 -"Sai, mi hanno proposto di andare alla Rosa dei Banchi..."

- " Sempre una gran bella gita! Questa volta però vorrei salire dal colle della Borra, da lì non l'ho mai fatta !"

- "Si si , facciamola da lì!" 








Gli itinerari classici per questa montagna simbolo della valle Soana sono infatti quello con partenza da Campiglia via colle della Balma e quello con partenza da Piamprato passando per la cima Beccher

Da Piamprato si può anche percorrere tutto il vallone delle Fontane e quindi raccordarsi alla parte finale della cresta  della Borra, oppure salire passando per il pian delle Manze e la Punta delle Fontane 3068 m: il nostro intento però è quello di percorrere integralmente (per quanto possibile in base alle nostre capacità ) la cresta sud.

Quando si sceglie un itinerario "nuovo" o poco battuto, è sempre bene raccogliere informazioni "sicure" ; l'amico Loris questa volta è sintetico: " difficoltà massima intorno al III° grado, passaggi un pò esposti ma quasi tutto aggirabile".

E allora, se tutto è aggirabile,  cosa stiamo aspettando ? 

Da Piamprato al colle della Borra

Alpe Vandilliana


Alle  6.30 a Pont Canavese facciamo una sosta per salutare un gruppo di amici escursionisti che aveva deciso di salire invece per il vallone di Campiglia, lasciandoci con la promessa di aspettarci vicendevolmente in vetta. 
Sono da poco passate le 7 del mattino del 19 settembre 2020, cioè sta facendo giorno, quando io, Elisabetta ed Eleonora cominciamo a camminare: dal parcheggio posto in fondo all'abitato di Piamprato percorriamo la pista agrosilvopastorale che raggiunge l'alpe Ciavanassa e l'omonima seggiovia, proseguendo su di essa fino alle Grange Prariond, raggiunte le quali attraversiamo il rio Piamprato per imboccare  il comodo e ben segnalato sentiero che, passando per l'alpe Vandilliana e le grange della Borra,  conduce  al colle della Borra 2578 m.
Su questo tratto del percorso c'è ben poco da dire, salvo che l'alpe Vandilliana durante la stagione estiva ospita un margaro che produce un'ottima toma mista di latte vaccino, ovino e caprino.

Grange della Borra



Dal colle della Borra alla punta della Balma

Aggiriamo la prima insignificante asperità


Arrivati al colle della Borra, comincia l'avventura ! Sin da subito decidiamo di abdicare al principio della cresta integrale, poichè la prima asperità della cresta è talmente insignificante e facile da aggirare che davvero non vale la pena di perderci del tempo: raggiungere la cima oggi è la priorità ( altrimenti sai che figura..) !
Ovviamente l'aggettivo "facile" va messo tra virgolette: tutto dipende dalla confidenza che ciascuno di voi, cari lettori, ha con il fuori sentiero ed i traversi su ripidi pendii di erba ulinna!
L'elegante cresta e la vicina punta della Balma



La sagoma della vicina punta della Balma 2962 m ci impedisce di arrivare con lo sguardo sino alla meta finale, ma ciò che vediamo è piacevole per gli occhi: una cresta dalle forme eleganti e "ben disposta" nei nostri confronti o meglio disposta in modo tale da risultare agevolmente interpretabile.

Qualcosa aggiriamo....
Il mantra della giornata sarà infatti sempre il medesimo: aggiriamo o non aggiriamo ? Qualcosa sì e qualcosa no... 



e qualcosa no...


La quota 2771 m della cresta  decidiamo di aggirarla sul versante Campiglia :  da qui alla punta della Balma questo sarà certamente il tratto più sfidante e difficile della giornata.
Un sistema di cenge a volte piuttosto esposte

Un primo canalino roccioso\detritico

Eleonora ed Elisabetta alle prese con il "muro" (1)

Eleonora ed Elisabetta alle prese con il "muro" (2)



Dapprima traversiamo lungo un sistema di cenge a tratti anche parecchio esposte ( vietato perdere l'equilibrio), per poi vincere in sequenza un canalino roccioso/detritico quasi verticale, un "muro" di detriti e roccette appena "appoggiato" ed infine un ultimo canalino roccioso tramite il quale accediamo ai 2962 m della punta della Balma.
Un ultimo canalino...
Affrontare l'ultimo passaggio, a dire il vero un pò atletico , necessario per sbucare in punta costa al sottoscritto un pò di "spaghetto", come si dice, per fortuna superato senza drammi grazie al supporto delle mie due compagne d'escursione.


Elisabetta sbuca sulla punta della Balma

Guardando all'orizzonte, ecco che il panorama a nostra disposizione si arricchisce del gruppo del Monte Rosa...
Il gruppo del Rosa spunta all'orizzonte


Alla luce dei fatti, valeva davvero la pena di aggirare la quota 2771 m ? Sicuramente si: il percorso in cresta sarebbe stato molto più esposto e perciò pericoloso! 


Dalla punta della Balma alla Rosa dei Banchi


Tra noi e la cima, un'ultima asperità

Tra noi e la cima della Rosa ( ora ben visibile ) non resta  che la quota 3048, che decidiamo di aggirare sul versante Piamprato per erba e pietrame, riprendendo il filo di cresta immediatamente dopo.

Che superiamo per erba e pietrame...

Ora la cresta si è fatta prevalentemente roccioso\detritica ; superato un ultimo salto tramite roccette, ecco che perveniamo al pendio terminale

Superando un ultimo salto...

Perveniamo al pendio terminale

I nostri amici escursionisti nel frattempo sono già arrivati in vetta da Campiglia : seguono reciproche congratulazioni e pranzo al sacco. Dopo l'immancabile foto di vetta, ecco che accettiamo di buon grado l'offerta dell'amico Ernesto: "scendete pure a Campiglia con noi se volete, poi vi riaccompagno io alla macchina a Piamprato!"


Foto di vetta


In fondo, perchè no ? Quando ci ricapiterà l'occasione di fare una simile traversata, per di più avendo a disposizione un passaggio? Offerta accettata e grazie Ernesto!


Discesa a Campiglia

Scendendo a Campiglia ...





Ora che ci siamo aggregati a Primo, Anna, Ernesto e  Antonio il gruppo è diventato di una certa consistenza, e così anche l'atmosfera si è fatta meno silenziosa e più allegra ( non che prima piangessimo) .

Il punto più delicato è stato attrezzato...
Disceso il primo pendio detritico, l'itinerario per Campiglia prosegue lungo la cresta spartiacque val Soana\Champorcher in direzione del colle della Balma 2959 m. Il passaggio più delicato ed esposto è stato da diverso tempo attrezzato con dei canaponi; non va comunque sottovalutato il resto del percorso, poichè vi sono comunque tratti esposti.
Al colle della Balma

Dal colle della Balma il percorso segnalato scende ripidamente per erba e sfasciumi lungo la dorsale che da la Pointe du Lac Gelè scende a dividere i sottobacini della Balma e dell'Arietta; giunti nei pressi del valico Balma- Arietta le pendenze si fanno più dolci ed in breve raggiungiamo l'alpe Balma ( anche qui si producono durante la stagione estiva tome d'eccezione) ed il vicino santuario di San Besso , dove ci concediamo una meritata pausa. 
Immediatamente ad est del santuario imbocchiamo il sentiero che  passando per le grange Pugnon scende ai Giarei e di qui alla passerella sul rio Campiglia posta proprio nei pressi dell'abitato omonimo.
Nei pressi del valico Balma- Arietta

Conclusioni
Campiglia ormai in vista...

Se l'itinerario di discesa non necessita di particolari commentari, essendo noto ed arcinoto, che dire di quello di salita ? Seppur non in maniera elegante, ci siamo divertiti tantissimo e l'abbiamo portato a termine: la prossima volta però ( se ci sarà una prossima) il nostro desiderio è quello di percorrere davvero integralmente la cresta! Per fare tutti i tagli che abbiamo fatto noi, converrebbe forse di più puntare direttamente alla punta della Balma od a risalire tutto il vallone delle Fontane. 
Ma queste sono cose che succedono a chi vuol ficcare il naso in ogni angolo ! Ficcanaso della montagna!
Arrivederci ed a presto con le Storie!




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