Perchè porsi dei limiti?
Giugno 2020: mese di
instabilità atmosferica e temporali, quotidiani o quasi ! Eppure,
leggendo ( e sottolineo
leggendo) i
bollettini meteorologici più affidabili della zona, ed adeguando gli orari di partenza ed arrivo, qualcosa si può fare! Ma dove andare ?
Lanciando uno sguardo da casa in direzione del vallone di Piantonetto, l'ispirazione giunge immediata: Cialma Linsor e poi... poi si vedrà ,in base all'evoluzione del tempo! Perchè porsi dei limiti ?
La Cialma Linsor 2439 m è una elevazione dello spartiacque tra selvaggi i valloni d'Alpuggio e Valsoera. Il nome Alpuggio dice già molto: si tratta infatti di un vallone costellato di numerosi alpeggi, inseriti però in un contesto estremamente selvatico...
Partenza - da Valsoani all'alpe Muanda
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Alpe Ges - sullo sfondo da sx Monte Tovo e cima Giardonera |
Siamo abbastanza mattutini ( ma senza esagerare): alle 7 siamo in quel di
Valsoani 1068 m, dove lasciamo l'auto seguiamo il GTA fin nei pressi della borgata
Mesonette, dove ad un bivio si gira a sinistra e si attraversa il rio
Praghetta.
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Gregge di pecore e capre ricoverato presto l'alpe Orti |
Attraversato il rio, un bel sentiero nel bosco sale con numerose e regolari svolte fin nei pressi del rio Alpuggio ; attraversatolo, riprende a salire più ripido fino a sbucare nei pascoli dell'alpe Ges.
Proprio di fronte all'alpe Ges, sull'altra sponda del rio Alpuggio , si vedono le costruzioni della dirimpettaia alpe Orti , che ospita un bel gregge di pecore e capre, ricoverato per la notte nei pressi dei fabbricati...
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Alpe Balma di Alpuggio |
Dall'alpe Ges un sentierino prosegue con pendenze sempre abbastanza marcate fino all'alpe
Balma di Alpuggio, dove va ad attraversare nuovamente il rio per portarsi sulla sponda sx idrografica. Seguendo i segni rossi, si può andare fin nei pressi della presa IREN sul rio Alpuggio, raggiunta la quale occorre però fare dietrofront e riprendere il sentiero (abbastanza ben visibile un ometto in alto alla vostra destra) , che prosegue a salire sulla sx idrografica fino a raggiungere i pianori dell
'alpe Muanda.
Poco più avanti del bivio, sempre sulla dx idrografica e proprio a monte della presa IREN, vi è un'imponente "balma" sotto ed attorno alla quale era stato ricavato un fabbricato dotato di tutti i necessari vani funzionali...
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Alpeggio sotto la "balma"... |
Dall'alpe Muanda alla Cialma Linsor
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Arrivo ai pianori dell'alpe Muanda |
Ci troviamo ora praticamente ai piedi della Cialma Linsor; proseguendo poco oltre i ruderi dell'alpe Muanda si giunge in corrispondenza di un canale che scende dalla cresta.
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Alpe Muanda |
Noi decidiamo di attaccarlo sulla sinistra, tra macchioni di rododendri , erba e rocce, puntando direttamente alla cima. In questo tratto del percorso l'avanzamento è faticoso ed il terreno molto ripido, ragion per cui occorre fare la massima attenzione a non scivolare: se si parte qui, difficile dire dove ( e soprattutto come ) ci si possa fermare..
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Si sale nel ripido... |
Alcuni camosci, dall'alto, ci osservano incuriositi...
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Alcuni camosci ci osservano dall'alto... |
Raggiunta la cresta, in breve giungiamo all'ometto di vetta; ci troviamo proprio a picco sul lago della Balma, nell'adiacente vallone di Valsoera, mentre davanti a noi si schiude l'imponente visione delle vette circostanti: dalle Uje di Ciardonei al Moncimour. Oggi panorama "locale" ( d'altronde lo sapevamo, date le previsioni), ma di qualità!
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A picco sul lago della Balma... |
Il panorama locale tuttavia merita un cenno: nella foto sotto, da sx verso dx le Uje di Ciardonei,parzialmente immerse nelle nubi; al centro l'imponente parete ovest del monte Destrera; a dx l'elegante piramide del Moncimour
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Panorama dalla vetta |
Un sentiero inaspettato...
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Laggiù l'alpe Terrin |
Il tempo sembra lasciarci ancora qualche ora di spazio: ed allora, in ossequio al concetto di "non porsi limiti, perchè non fare ritorno dal vallone di Valsoera ed il passo Destrera ? Certo se dalla Cialma Linsor si potesse scendere direttamente all'alpe Terrin non sarebbe male, ne taglieremmo via un bel pezzo e così magari riusciremmo anche a fare il monte Destrera già che ci siamo...
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Un vero e proprio sentiero |
Ci dirigiamo dunque sulla parte erbosa della cresta e cominciamo a scendere il canale, questa volta però sul lato opposto, più erboso, lanciando sempre un occhio per capire dove scendere e - soprattutto - come scendere al Terrin, fino a quando non incontriamo una traccia abbastanza marcata, che si rivela poi essere quanto resta di un antico sentiero: evidentemente i pascoli alti verso la Cialma Linsor erano di pertinenza dell'alpe Terrin! E così, in men che non si dica e con poca fatica, eccoci all'agognata meta intermedia!
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Balme all'alpe Terrin |
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Alpe Terrin - edificio principale |
Anche l'alpe Terrin si mostra corredata delle consuete "balme" , mentre l'edificio principale segnala la presenza di una grossa stalla.
Dall'alpe Terrin al passo Destrera
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conca pianeggiante in vista del passo Destrera |
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Al centro in alto il Passo Destrera |
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Passo Destrera |
Dall'alpe Terrin proseguiamo lungo la "strada delle vacche", ancora ben visibile e lungo la quale si segnalano numerose sistemazioni degne di nota ed integre ancora oggi , arrivando a congiungerci con l'Avc proveniente dal vallone di Praghetta, che ora seguiamo fino a giungere nella conca pascoliva sottostante il passo, ora visibile sulla nostra sinistra, in cima ad un ripido pendio erboso.
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La breve cresta per raggiungere la vetta del Destrera |
In cima!
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In cima al monte Destrera, guardando verso la Cialma Linsor |
Quando raggiungiamo il passo Destrera, alcune nuvole passeggere cominciano a coprire a tratti la vicina vetta omonima. Il monte Destrera è noto agli alpinisti per la sua imponente parete ovest, la famosa
"via Locatelli"; per gli escursionisti "esperti" è invece facile da raggiungere seguendo più o meno fedelmente il filo di cresta, per placche e massi accatastati, fino alle roccette finali, che si superano in versante Alpuggio.
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Scendendo dal passo Destrera |
Al rifugio Pocchiola Meneghello
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Il lago Nero di Valsoera ancora parzialmente ghiacciato\innevato |
Il meteo in evoluzione non ci consente però di soffermarci troppo in vetta, nè avrebbe senso farlo data la scarsa visibilità! Ritorniamo così lesti al passo Destrera e cominciamo la discesa lungo l'Alta Via Canavesana in direzione del lago di Valsoera.
Rispetto al versante Alpuggio, su quello Valsoera il terreno si presenta decisamente più aspro e roccioso, tra sfasciumi, pietraie e grandi placconate di roccia, ma certamente non difficile e soprattutto ben segnalato, eccezion fatta per il primo tratto di discesa dal passo, che sfrutta una cengia ripida ed a tratti esposta, ma comunque sempre abbastanza comoda. Qua e là si presenta ancora qualche residuo di neve.
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Lago di Valsoera |
Quando arriviamo in vista del lago Nero di Valsoera ( che si presenta ancora parzialmente ghiacciato\innevato), una leggera nebbiolina è ormai calata sul vallone, ma ormai solo più un paio di dossi rocciosi da scavalcare ci separano dal rifugio Pocchiola Meneghello, sito sulle sponde del lago di Valsoera.
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Al rifugio Pocchiola Meneghello. |
Date le fresche temperature, entriamo nella struttura ( sempre aperta) per consumare il nostro pranzo al sacco, avendo cura di lasciare tutto pulito prima di andarcene ( scope e palette non mancano e tutti possiamo dare una mano nel mantenimento della civiltà).
Nel frattempo ha cominciato anche a piovigginare e così, finito il modesto pranzo, indossiamo le giacche da pioggia e ripartiamo.
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Sul muraglione della diga, uno stambecco mostra le sue ben note capacità... |
Al lago della Balma
Dal rifugio bisogna scendere a raggiungere il coronamento della diga ( sul cui paramento di valle un giovane stambecco sta mostrando le sue capacità ben note ), attraversarlo e proseguire la discesa sulla sponda dx idrografica del rio Valsoera , sempre su ottima e ben segnata traccia, fino ad arrivare all'alpe dietro il lago, posta all'estremità nord del lago omonimo. Nel frattempo è tornato un pò di sole!
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Scendendo al lago della Balma |
Qui il sentiero, con alcuni saliscendi sempre sulla dx idrografica, ci porta infine sulla sponda meridionale del lago.
Dal lago della Balma la traccia riprende a scendere ripida, passando per l'alpe Balma e le alpi Boggio, fino alla borgata Lenzolè ( Iansulai), toponimo la cui radice è da ricercarsi nel nome localmente dato al nocciolo.
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Massiccia fioritura di Thalictrum aquilegifolium |
In effetti qui il sentiero percorre un bosco di noccioli! Oltrepassati Iansulai, il sentiero prosegue ripido ed a scalini, fino a raggiungere la frazione
San Giacomo di Piantonetto ( deve infatti superare i salti rocciosi tramite i quali il rio Valsoera raggiunge il fondovalle principale ) ed infine la strada asfaltata, lungo la quale, passando per
Ghiglieri, facciamo infine a ritorno a
Valsoani, mentre il sole sta tornando e praticamente avendo preso pochissima pioggia...
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Raggiunto il fondovalle, si fa ritorno all'auto a Valsoani |
Conclusione
Questo divertente anello con ben due cime è assolutamente consigliabile per escursionisti "esperti" ed allenati! A volerlo accorciare, si può convenientemente rinunciare all'ascensione alla Cialma Linsor, conservando unicamente la salita al monte Destrera dal passo omonimo ( talmente breve che sarebbe un vero peccato tralasciarla) , oppure limitarsi alla traversata pura e semplice dei due vallone: rimane comunque sempre un gran bel giro! Arrivederci ed a presto con le Storie!
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